In Kazakistan, quando le mucche ci danno il latte, poi muoiono e vanno in cielo! Triste....
Facile, ci sono poche regole che possono essere apprese da chiunque, anche dal sottoscritto:
La prima è legata alla logistica, al come muoversi al suo interno, bisogna tenere presente che i carrelli vanno spinti *sempre* e possono fermarsi se e solo se vanno a sbattere da qualche parte (umani compresi).
I reparti – tranne quello degli alcolici, ben ordinato e fornitissimo – sono tutti mischiati: nessuno stupore nel trovare gli asciugamani (nei sobri colori arancio fluoresente e giallo psichedelico) vicino alle dotazioni per la scuola e le lampadine messe sullo scaffale sovrastante il bancone della carne (popolato da mezzi montoni e cosce di brachiosauro); quindi non ostinatevi a cercare qualcosa in particolare, è più facile che la troviate per caso girando tra gli angusti corridoi e stanzette laterali.
...e al mattino un bel tazzone di latte e fusilli!
Non preoccupatevi di dover cucinare: i kazaki prendono tutto già pronto, chiedendo alle commesse di attingere le squisitezze locali da certe appetitose vaschette, riciclate da qualche gelateria moldava, all’interno delle quali ogni tipo di ortaggio presente sulla faccia del pianeta viene prima sminuzzato e poi mescolato con wurstel, cipolle e maionese di dubbia origine.
Delikatessen!
Fidatevi tranquillamente dei prodotti confezionati: arrivano direttamente dai bancali dei supermercati italiani anni Settanta, ma non è un problema: in Kazakistan non stampano la data di scadenza su quello che acquistate, ma quella di fabbricazione.
Detto questo, non posso esimermi da una menzione d’onore per le cassiere: silenziose, flemmatiche, eccelse nell’arte del ventriloquio (oh, io non le vedo mai muovere la bocca!) e soprattutto sedute su sedie bassissime, almeno 20 cm sotto il livello della cassa!!
Mangiate tante verdure, che fanno bene!
Diavolo di cassiere che subdolamente ci fanno entrare nella forma mentis della matrioska!
Per fortuna che domani è lunedì e si torna da Vladimir!
O porca misera. Enza mi torna la metà. No, non è divisibile per due. Come si risolve?
RispondiEliminaUn enorme abbraccio, Loredana
Non preoccuparti Loredana, la tua amica sta mangiando decisamente più di me.... tra un po' sarà divisibile anche per 100!
RispondiEliminaGira la voce che a Roma e dintorni odano la Snella Magretti Magrelli Vien dal Mare in preda a crisi convulsive di riso (non edile, ahimé), ma "condito" da strane espressioni di soddisfazione crudele del viso, lampi, guizzi, di cotuliana memoria durante un compito in classe di latino, per intenderci....roba di un attimo. C'e' chi giura di averla vista saltare di notte immezzo alla strada intonando una lirica orrida " Finalmente il Castagno mangerà solo carote organicheeeeeeeeee e muesliiiiiiii, ahahahhhhhhhhh".....con un timbro a tratti acutissimo da ghiacciare il sangue nelle vene.. Dicono, ma magarei esagerano. :-)
RispondiEliminaLasagna Barbara, lasagna ... e ho detto tutto.
RispondiEliminaDaiiiiiiiiiiii........la lasagna Kazara....surgelata naturalmente!!! ;-))))))))) Pazienza, Enza!
RispondiEliminaNo, purtroppo no ... :-( . Lasagna fatta da loro con carne trita insaporita con le onnipresenti cipolle, tanta besciamella (così sembra) e pasta.
RispondiEliminaNiente sugo, o meglio niente "pummarol", che qui non si usa ...