mercoledì 23 settembre 2015

Finalmente a Petropavlosk

L'aeroporto della capitale Kazaka, la grande palla che vedete è quella che mi sono fatto aspettando l'autista!

Gli aeroporti sono i non-luogo per eccellenza, quando ci giri un po' dentro finisci per perdere la cognizione del paese in cui ti trovi. A Istanbul, forse per la sua particolare posizione geografica a cavallo tra due continenti, questa sensazione è ancora più ampliata. Un crocevia incredibile di tipi umani: l'adolescente americana con micro short e top e a pochi passi il profilo total black dell'afgana (credo!) in burqa, più in la il turbante rosso di un indiano, alla mia destra un omone australiano (dall'accento ma ancor di più dall'adesivo cangurato sullo zaino) che armeggia e parla da solo con il cellulare, alla mia sinistra tre cuccioli occhi a mandorla che mi fanno balenare l'idea di essere ancora in tempo per tornare indietro ...al gate 4 italiani che parlano di lavoro ...compiuterari, brutta gente!!

Il volo Istanbul-Astana è caldo caldissimo, stretto strettissimo...oltre al carrello delle vivande nel corridoio non passa null'altro, quindi una via crucis dietro alle donzelle che dispensano cibo e acqua per giungere all'agognata meta: fare pipì...
Inutile dire che Paolo non ha lasciato nulla della sua razione di cibo, anzi ha finito anche la mia e se il signore accanto a me non fosse stato lesto, beh, non so...

Fine volo, 4 ore all'aeroporto di Astana e poi con autista fino alla stazione ferroviaria dove ci accoglie Katerina, la persona che dovrà essere il nostro riferimento per i prossimi giorni: l'esordio non è dei migliori: ci dice che ci aspetta un viaggio in treno di 6 ore mostrando orgogliosamente solo quattro dita! Troppo stanchi per contrattare una correzione, ci buttiamo nella micro cuccetta e riviviamo l'esperienza dei treni italiani anni Cinquanta per velocità, comfort e silenziosità...

Finalmente Petropavlosk, ci accolgono l'autista - del quale ancora non sono riuscito a capire il nome, ma dal profilo sembra un ex-killer del KGB... spero ex! E Ludmilla, Luda per gli amici, l'interprete - più che necessaria - sull'aspetto fisico della quale ometto descrizioni per tutela del legame coniugale!
Contrariamente a quanto ci aspettassimo, il programma della giornata prevede già la visita all'orfanotrofio per incontrare Vladimir!! Ok, Panico!

Un'ora di pulmino (arancione con i coprisedili a pelo lungo, uno spettacolo, sembra uscito da Hair) ci porta nel micro-villaggio di Poludino, e tutto sommato l'istituto non è così brutto come ce lo si potrebbe aspettare, anzi!
Prima di farci incontrare Valdimir, abbiamo una sessione di interrogatorio con il direttore dell'orfanotrofio, anch'egli di scuola KGB, a giudicare dal tatuaggio militare sul suo polso. Il dialogo procede per brevi frasi tradotte, ma io sono *sicuro* di aver captato nei loro discorsi almeno queste parole: "fiocchetto", "botte piena" e - soprattutto - "patonza"!!!

Sbrigate le formalità, fanno entrare nella stanza il piccoletto... ma di questo ne parliamo domani! :-)

7 commenti:

  1. Come domani?!?!?!?!? Ve possino ... Ma domani a che ora? Ma ora locale o italiana? Scherzo ovviamente (un po').
    Tranquilli, mi siedo sul sito e aspetto. Non ho fretta.
    E non fate battute bischere "speriamo che il sito regga". ;-)

    Un abbraccio
    Loredana

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    1. "speriamo che il sito regga"
      ...ecco cosa si intende quando dicono "e' andato giù il sito"... :-P

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  2. E ci lasci così, in sospeso?
    Un bacio
    Claudia

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    1. Claudia, qui sembra tutto sospeso, più leggero perchè passiamo attraverso gli occhi di un bambino, ma anche infinitamente più impegnativo perchè non puoi deludere .... Un abbraccio ai tuoi ometti ... :-)

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  3. Riesco anch'io a pubblicare? In caso affermativo, sappiate che sono Francesca di kintsugi, la sconosciuta di Google!!!
    Un bacio a vladimir 😘

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  4. Attendo aggiornamenti!!
    Un abbraccio.

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