A partire dal tribunale!
Controllo passaporti all'ingresso, lasci i documenti e il cellulare in portineria (anche in Italia si lascia il cellulare in portineria??), passi sotto il metal detector e attraverso un tornello stile supermercato o autogrill. Inutile dire che ci squadrano da capo a piedi, almeno fino a quando non leggono un piccolo bigliettino, inserito all'interno del passaporto dal controllo fatto all'aeroporto, dove abbiamo dichiarato come scopo dell'ingresso nel paese l'adozione.
La mia idea di sentenza sino all'altro giorno era questa...
Siamo pronti, in piedi, entra la corte.
Si contano i presenti: i coniugi italiani, la traduttrice, il direttore dell'orfanotrofio, la rappresentante dell'ente (ricordate? Caterina, quella che mostrandoci 4 dita ci dice che da Astana a Petropavlosk ci vorranno 6 ore di Treno), il nostro legale, l'assistente sociale, il procuratore, la segretaria e il giudice anzi, la giudice: l'aspetto è "curioso", a metà tra una talpa e un batrace!
Tutti già sanno tutto di noi, sanno anche che abbiamo un papero di peluche sul divano e un cagnolino appollaiato sulla tv, che abbiamo una cucina blu, che non ci droghiamo, non beviamo, non abbiamo la tubercolosi, non abbiamo la lebbra, non abbiamo malattie veneree, siamo maschio e femmina (è pur sempre un paese ex CCCP), abbiamo una casa sufficientemente grande per accogliere un bambino (25 mq di cameretta, in orfanotrofio ce ne mettono 5)... tutti tranne il procuratore che è l'unico che potrebbe obiettare qualcosa.
Il giudice apre l'udienza presentando la composizione del tribunale e ci legge i nostri diritti, no, non quelli tipo film poliziesco americano: haiildirittodinonparlaremaselofaisappichequellochediraipotràessereusatocontrodite... ma ci ricorda che possiamo ricusare la corte (sulla base di cosa poi potremmo farlo non lo so, visto che li vediamo per la prima volta). Ovviamente Luda traduce.
Inizia Paolo con una “dichiarazione spontanea” (sbirciando dal foglio che ci hanno fornito con un bozza del copione"):
Vostro onore...
Tutte le domande che seguono battono sullo stesso argomento: Vi rendete conto che la vostra vita non sarà più la stessa? Ma chi ve lo fa fare? Il sabato non potrete rimanere più a letto sino a tarda ora... Qualunque cosa vogliate fare non sarete più solo voi due, ci saranno le sue esigenze da valutare sempre e comunque e non sarà una passeggiata...
...panico!!!
Queste cose ce le ripetiamo da tre anni, ma quando te le snocciola li un giudice come se fosse una maledizione, allora un po' vacilli... sopraggiungono pensieri “avventurosi”... c'è una finestra alla mia destra, semiaperta e l'altezza è poca, se sono abbastanza veloce, forse... un piccolo brivido lungo la schiena, spingo le mani in tasca, una piccola stellina di carta ritagliata da Vova per Mama...
OK, è il mio turno, anche io ho il copione da recitare: "Vostro onore sono molto d'accordo con mio marito!"
Lo so, lo so... è poco dignitosa come frase, e mai in vita mia avrei immaginato di dire una cosa del genere senza nemmeno un “ma” o un “però”. Ma ho ancora in mano la mia stellina, poi mi occuperò anche del papà!
Il giudice mi rivolge una sola considerazione: “Lo sai che adesso ti dovrai occupare di due figli, vero?”
Bene, riconsidero il pensiero avventuroso...