giovedì 15 ottobre 2015

Caro vecchio Pugacioff...

Bei tempi quando ci si poteva credere grandi esperti della lingua russa semplicemente applicando le stesse regole di Pugaciòff, il luposki della steppaff...

Il mitico Pugacioff, patrimonio di un mondo a fumetti ormai destinato a restare solo nella memoria di pochi...

Sì, insomma, quel sistema di "adeguamento linguistico" secondo il quale l’italiano è la base di tutte le lingue, per lo spagnolo basta aggiungere qualche esse finale, per il francese serve la erre moscia e l’accento sull’ultima vocale, per il tedesco si passa alla modalità Sturmtruppen, e per il russo, appunto, si può usare il sistema inventato dal grande Giorgio Rebuffi nei fumetti di Pugacioff!
E proprio oggi, 15 ottobre, ricorre l'anniversario: è già un anno che Giorgio ci ha lasciato, dannazione! Non si vedeva più molto in giro, ma porca miseria era bello sapere che stava escogitando sempre qualcosa per i suoi personaggi!!
Vabbè, ciao Giorgio, e consentimi di tornare al discorso di prima, dicevo... il pane è il paneff, l’acqua acquoski, macchina macchinawsky, e così via... facile, sappiamo il russo, possiamo cavarcela da soli in tutte le situazioni!

Col cavolo!

Sì, lo so, si legge "Cassa", però il primo impatto è spiazzante!

Punto primo, qui non si parla, si fanno concorsi di ventriloquio! Non aprono bocca, non staccano l’arcata dentale inferiore dalla superiore!

Punto secondo, il russo è difficile! Generi, casi, temi, accenti, palatalizzazioni delle consonanti, lettere impronunciabili, caratteri cirillici che, sì, si imparano, ma quando te li trovi davanti un po’ di timore lo incutono lo stesso.

Punto terzo, qui non si parla solo russo, ma anche kazako; mentre il russo è una lingua che deriva dallo slavo, il kazako deriva dal turco, tanto per non farci mancare nulla, e i programmi radio (quelli che sentiamo nel pulmino la mattina) sono in kazako... e annunciano sempre canzoni italiane anni Ottanta: Pupo, Ricchi e Poveri, e altre amenità del genere...

Punto quarto, gran parte delle merci arriva dalla Cina... e indovinate un po’ come sono le scritte sopra le confezioni? In cinese? No! Translitterate dagli ideogrammi cinesi all’alfabeto latino (non cirillico), ma senza l’utilizzo degli spazi, tutto di seguito!

Conoscete la teoria secondo la quale una scimmia con una macchina da scrivere e un tempo infinito potrebbe riscrivere tutte le opere di Shakespeare? Be', secondo me a questa scimmia non hanno dato nemmeno 5 minuti!



Quindi con Vova le difficoltà di comunicazione sono reali, ogni tanto ci attacca bei discorsi che non sortiscono effetto alcuno, spesso ci mette dentro – a dire di Luda la traduttrice – parole inventate come di solito(?) fanno i bambini, insomma ci manca solo che si metta a fare la supercazzola!
Una delle sue esclazmazioni preferite è "Yoska matrioska", che nonostante la pericolosa assonanza con una bestemmia, dovrebbe non significare nulla, essendo solo una esclamazione di disappunto... tipo "Ma che cavolo!"... o il meno diffuso "Che meningo!"

Ah, l’altro giorno Vova ha fatto le foto per il passaporto, non credevo, ma è stato un momento emozionante, significa che piano piano stiamo arrivando all’ufficialità! Nota di colore: non sarà facile pettinarlo, ha i capelli che vanno per conto loro!

4 commenti:

  1. Ah! Pensa che nell'episodio di Doctor Who della scorsa settimana ci sono scritte in russo e in effetti c'era un "kacca"... ora so cosa vuol dire (e ha pure senso!) :D

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Visto e notato! :-)
      A proposito, grazie per il lavoro di... divulgazione!

      Elimina
    2. Ma a questo punto la domanda sorge spontanea. E Vova con l'italiano come se la cava?
      Forse non è carino da parte mia ma punterei tutto su di lui, perchè la vostra, con il kazako, mi sembra una missione impossibile.

      L'ultima foto (a proposito ma che roba è?), quella con le fatine ... vi giuro che per una manciata di secondi ho pensato che la roba nera alla fine delle mani fosse .... ehm ... insomma forse sono stata influenzata dalla foto precedente della Kacca, ma davvero ho pensato a quello.

      Elimina
  2. Vova ci concede il lusso di ripetere le parole quando noi glielo chiediamo, e poi, quando meno te lo aspetti, ci rifila la parolina in italiano. Sembra indifferente, sembra non ascoltare, in realtà assimila, come e quando gli pare ma assimila ... :-)
    Il problema è che essendo un bambino non ha un linguaggio perfetto, oltre al fatto che inventa le parole, per cui la nostra difficoltà è doppia. Comunque contiamo molto sulla sua giovane età, è piccolo, ha la mente fresca, sono delle spugne ... ecco, mi auguro sia tutto vero, perchè i miei due neuroni sono latitanti
    Quanto alle fatine, io ho pensato esattamente la stessa cosa sulla roba nera ... e ancora non ho capito cosa rappresentino, visto che l'immagine è presa dalla confezione di un lenzuolo ...

    RispondiElimina